Il Parco Durmitor, sito Unesco dal 1980, in romanzo balcano significa “parco addormentato” un nome che ben descrive la pace di queste montagne in cui sono presenti pochi insediamenti umani e qualche malga isolata.
In questo paesaggio delle Alpi Dinariche sospeso nel tempo e dominato dal picco Bobotov Kuk, la luce penetra dalle cime più alte attraverso le nubi fino alle praterie punteggiate da balle di fieno a mucche al pascolo.

©Filippo Poli
Il riverbero dei raggi sulla pietra calcarea fa risaltare la morfologia delle montagne e le sinuose striature grigie che le percorrono, tracce indelebili del passaggio dei ghiacciai.
Un’unica strada si snoda tra i pascoli dove spuntano le “Katuni”, case con tetti di paglia che arrivano quasi fino al suolo, una delle poche tracce della presenza umana in questo spazio immenso e immacolato, abitate quasi esclusivamente dai pastori che vi si traferiscono durante i mesi estivi.

©Filippo Poli
Negli ultimi vent’anni molti sono migrati altrove, chi è rimasto si occupa della terra, dei greggi e dei pochi alloggi per ricevere i turisti.
Le foto che ho realizzato cercano di rispettare e trasmettere la pace e i grandi spazi di questo massiccio montuoso che sembra rimanere in attesa.